Imagine

Racconti & riflessioni

Rivivere il passato:

Il Tempo- Salvator Dalì

Immagina:

Immagina che il tempo non trascorra così semplicemente in un solo senso e che non lasci nulla dietro di se al di fuori di ricordi o tracce del suo passaggio, ma che imprima la sequenza degli avvenimenti sulla pellicola di un film.


Immagina che tu sia un navigatore del tempo e che tu possa visionare questo film immutabile per una seconda volta… per più volte,   ma solo da spettatore.

Immagina che tu possa ripercorrere fasi della tua vita;   rivivere emozioni provate;   ricordare bene e male vissuti ... e ... comporre contemporaneamente un nuovo film da rivedere in futuro.



Come ti comporteresti?

Cosa ritorneresti a vedere?

Cosa vorresti cancellare dalla rappresentazione della tua vita?


Attento!

Ciò che rivivi non è dovuto alla memoria, che ricorda e modifica secondo tuoi parametri gli avvenimenti del passato, bensì è il passato che rivive, sono i momenti vissuti che si ripetono rigenerati da una cinepresa globale che ha memorizzato cose,   sapori,   odori,   emozioni   e   tutto ciò che è stato.


È la tua vita che si ripete, e tu come in un film puoi ripercorrerla esattamente come si è svolta, alcune cose ti piacciono altre vorresti cancellarle, ma non puoi.


In alcuni momenti il film diventa insopportabile, i tuoi errori divengono incubi da cui vorresti scappare, ma è la tua vita e non puoi fuggire da lei.

Anche se conosci la successione dei fatti la rivivi come se fosse la prima volta, dentro di te le emozioni provate si aggiungono a quelle proiettate, si combinano, si fondono:

     "rivivi e capisci ciò che non eri riuscito a comprendere, ... ad interpretare".

Con il senno di adesso la tua vita rivissuta riserva nuove emozioni, cose che non ricordavi più affiorano alla tua mente ed anche se non vuoi, il passato modifica il presente, ciò che rivivi modifica te stesso e modifica il modo di rivivere l'immutabile.


Momenti di struggente malinconia ed apparente disperazione ti fanno scoppiare il cuore ma ...   anche se sono fonti di sofferenza li ritieni attimi da vivere completamente non rinnegando nulla.
L'emozione, anche se a volte può sembrare negativa è generatrice di vita, ed emozionandoti vivi:

Ricordi

il collegio, ...
il pettine con il profumo di tua madre che tenevi stretto quando andavi a dormire.

Rivivi

la rabbia repressa,

la solitudine,

la mancanza di un affetto su cui posare il cuore,

il desiderio di vivere solo dentro te stesso, creandoti un mondo di fantasie per eliminare quello reale in cui non vuoi rimanere,

il sentirti costantemente in colpa per qualcosa che tu pensi di avere fatto, ma che non capisci realmente cosa sia.

Ripercorri

il cammino fatto per riuscire ad “ESSERE” secondo la tua Ragione, secondo il  TUO  modo di sentirti Persona.

Ritrovi

le cose belle del tuo passato ...
.... ma le emozioni vere provengono da quelle che ti hanno fatto soffrire.


Per una qual sorta di masochismo tu aneli rivedere te stesso ed ogni qualvolta che ti rivedi, provi nuove emozioni, nuove immagini ti colgono, non perché sia mutato l’immutabile, ma perché tu (lo spettatore)  sei cambiato.


Immagina:

immagina un film ancora da girare in cui poter decidere come un regista, gli avvenimenti, i ruoli, le persone ....   
riusciresti a produrre felicità o complicheresti le cose?



 

Felicità è uno stato temporaneo dovuto al passaggio da una situazione qualsiasi ad una migliore

o

è un qualcosa di assoluto, indipendente dagli stati precedenti e si può ottenere senza limiti di tempo?

 


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  Autore: Solaxart    e-mail:solaxart@preboggion.it