
Castello Tizzoni di San Genuario
Regione Piemonte
Provincia di Vercelli
Comune di Crescentino; frazione di San Genuario
Documentazione fotografica




Descrizione
Tipologia: 
Struttura: 
	- 
	l castello si presenta a forma di parallelepipedo con un’unica torre cilindrica appoggiata al nucleo centrale ed unita ad esso da un breve tratto di cortina, tutte 
	le strutture sono dotate di apparati a sporgere. 
- 
	Originariamente il complesso era circondato da fossato. 
- 
	I merli originari sono stati murati e si intravvedono le loro forme dalle sporgenze di copertura. 
Conservazione:
	- 
	Il complesso dall’esterno sembra ben conservato, ma la stessa cosa non si può dire della struttura interna, in quanto, durante la seconda guerra mondiale, i saloni 
	nobiliari furono tramezzati per ricavarne delle stanze adibite ad alloggi per sfollati. 
Storia:
	- 
	Il territorio di San Genuario, oggi frazione di Crescentino, per la sua posizione di confine tra i possedimenti dei Marchesi di Monferrato e quelli della Diocesi 
	vercellese ebbe importanza strategica, ma non subì conseguenze di tipo militare. 
- Il 9 ottobre 707, Gauderio, generale di Ariperto II re dei Longobardi, fondò, sul sito dell’attuale San Genuario, un monastero benedettino intitolato a San Michele 
	di Lucedio ed il vescovo di Vercelli Emiliano II consacrò Gauderio Abate del luogo. 
- Nel 843, l’imperatore Lotario I, donò all’abbazia il corpo di San Genuario e da allora il luogo e l’abbazia presero il suo nome. 	
- Nella seconda metà del 1200, per le guerre tra guelfi (S. Genuario) e ghibellini (Crescentino), i monaci si ritirarono nel monastero di Verrua Savoia. 
- Il 5 settembre 1419, Giacomo Tizzoni, conte di Crescentino, ottenne da papa Martino V la cessione di metà del territorio di San Genuario a condizione che vi 
	edificasse un castello per la difesa del monastero. 
- Nell’aprile del 1422 il conte Tizzoni fece costruire il castello, probabilmente sulle rovine di un’antica fortezza distrutta nel 1319 da Riccardo Tizzoni e dai 
	Crescentinesi. 
- Nel 1592, il duca Carlo Emanuele I di Savoia tolse il feudo ai Tizzoni e lo incorporò nei suoi domini. 
- Nel 1601 il feudo passò al procuratore generale Molino di S. Marco, poi al marchese Ascanio Bobba e nel 1722 al marchese Morozzo Della Rocca. 
- Agli inizi del XIX secolo il castello passò al banchiere Giani e da questo al cavalier Gonella. 
- Nei primi decenni del 1900 la famiglia Garella, divenuta proprietaria del castello, lo adibì a moderna azienda agricola, facendo edificare nel suo ampio cortile 
	alcuni fabbricati  di tipo moderno in contrasto con il resto del castello. 
- Negli anni 1980 il castello passò all’attuale proprietario. 
	
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