Castello Estense di Montecchio Emilia
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Reggio Emilia
Comune di Montecchio Emilia
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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L'attuale struttura del castello risale al tardo medioevo.
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L'edificazione proseguì con successivi interventi fino al XVI secolo per volere degli Estensi e in particolare del principe Luigi D'Este che qui ebbe residenza
dal 1638.
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La sua posizione strategica, nel medio corso della valle dell'Enza, gli ha attribuito un ruolo di avvistamento e di primo baluardo nel contesto del sistema difensivo
posto in atto dai Canossa.
Struttura:
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In generale, la struttura richiama in tutto e per tutto la tipologia dei castelli matildici di pianura.
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Il complesso presenta una pianta quadrilatera irregolare, frutto di riparazioni e rifacimenti che si sono susseguiti nel corso dei secoli.
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La parte più antica tuttora visibile è costituita dalla torre del mastio o torre dell’orologio di impianto duecentesco, sita nell’angolo nord-est, mentre la forma
a quadrilatero irregolare con cortile interno della struttura è ascrivibile ad epoche successive.
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La torre dell’orologio emerge, dal corpo dell’edificio merlato, al pari di una torre minore che l’affianca sul lato di nord-ovest.
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Entrambe sono provviste di un giro completo di piombatoi e di merlatura ghibellina coperta dal tetto.
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Ancora osservabili sono inoltre tratti delle mura di cinta con le basi dei tre torrioni perimetrali.
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Il Castello di Montecchio Emilia aveva un primo fossato di difesa e le Fosse della Rocchetta correvano tutt'intorno al perimetro della Rocca.
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Il circuito delle mura urbane, di cui sopravvivono parti delle cortine, era costituito da un muro a scarpa, dotato di torri quadrangolari agli angoli e rompitratta
lungo i lati.
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Vi si aprivano due accessi, la “porta Vecchia” a settentrione, demolita nel 1874, e la “porta Nuova”, sita all’inizio della Via Veneto verso sud, abbattuta nel 1902.
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Recenti lavori di scavo archeologico, nei sotterranei, hanno messo in luce antiche fondazioni del Castello e un vasto Sepolcreto carolingio (sec. VIII-X).
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Entrando dal portone principale si accede al "Cortile della Rocchetta": in origine a cielo aperto, venne coperto e adibito ad ambiente per attività sociali nel
dopoguerra. Tra le sale al piano terra, si segnala la sala del Bargello (Bargello è il comandante delle guardie) successivamente utilizzata dal principe Luigi d'Este.
Conservazione:
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Pregevole il lavoro di restauro che ha riportato alla luce questa importante struttura storica e che ha coinvolto tutta la comunità.
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L’interno è ricco di spunti interessanti dal punto di vista archeologico, culturale e turistico.
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Fra le tante cose da notare un sepolcreto carolingio ritrovato durante i recenti lavori di scavo, vari resti delle prigioni e un piccolo ma prezioso affresco ritrovato
per caso pochi anni fa.
Storia:
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Il Castello sorge su un sito abitato fin dall’epoca romana e barbarica, ma la prima struttura fortificata trova la sua origine nel secolo XI.
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Le prime mura sorgono al di sopra di un antico sepolcreto, a poca distanza dal guado sull’Enza.
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Il nucleo fortificato risale all’epoca matildica, come si desume da un documento autografo della contessa Matilde di Canossa datato 1114.
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Durante i secoli successivi il Castello si evolve in una vera e propria struttura militare e la sua posizione strategica e di confine lo rende appetibile ai potenti.
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Inizialmente sotto il controllo del vescovo di Parma e dei suoi vicari, i Vicedomini, passa nelle mani dei Visconti che cedono il Castello a capitani di ventura.
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Nel XIII secolo fu occupato dal comune di Parma che però dovette combattere a lungo le signorie ed i vescovati vicini per mantenerlo.
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Nel 1247 la ghibellina Parma cadde nelle mani dei guelfi, quindi il comando del castello passò ai Vicedomini, che ne mantennero il possesso fino al 1348.
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Nel 1317 Giberto III da Correggio lo prese e lo smantellò.
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Nel 1348 Obizzo III d'Este lo cedette ai Visconti, che ne cacciarono i precedenti feudatari e vi imposero un loro vicario, fortificandolo ulteriormente.
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Nel 1426 la rocca venne restaurata per mano di Agnolo della Pergola.
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Tra il 1440 ed il 1455 subì diversi interventi, così come sotto le successive dominazioni di Guido Torelli e degli Estensi, che nel 1486 occuparono definitivamente
Montecchio.
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Nel 1638 Luigi I d'Este prese possesso del castello con il titolo di marchese di Montecchio.
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Sotto di lui la fortezza divenne oggetto di numerosi sconvolgimenti, come la chiusura delle Fosse della Rocchetta, che cingevano il perimetro della struttura (1649).
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Tra il 1813 ed il 1823 vennero edificati i portici, sul lato rivolto verso la piazza.
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Dopo la morte del Duca Alfonso II (1598), Montecchio diede continuità alla casata estense attraverso il ramo cadetto degli "Estensi da Montecchio".
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Alla dominazione Estense si deve la trasformazione da struttura militare a residenza signorile, in particolare con l'arrivo di Don Alfonso d’Este e la successiva
elevazione a Marchesato del territorio (1562).
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Alla fine del settecento la struttura viene adibita a carcere, rimanendo tale fino al 1960.
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Attualmente ospita la Biblioteca comunale ed è sede di eventi e mostre.
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