
Castello della Dragonara - Camogli
Regione Liguria
Provincia di Genova
Comune di Camogli
Il Castello della Dragonara:
Tipologia:
Origini:
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L'originario castello, forse di minore dimensione rispetto all'attuale
versione, fu costruito come punto di avvistamento e difesa del porto e del
borgo a lui arroccato.
Struttura:
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La fortezza/cittadella è una struttura difensiva che comprende un ricetto fortificato
ed il castello/rocca, formato da un complesso poligonale con
al centro il mastio o torre d'avvistamento .
Conservazione:
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Oggi è interessato da un intervento di restauro e ristrutturazione che punta a far riemergere
la costruzione originale, eliminando i corpi estranei e le aggiunte fatte nel corso dei secoli, ricavando nella prestigiosa struttura una sala convegni e un centro multimediale.
Storia:
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La probabile edificazione del maniero, secondo alcune fonti storiche si può
datare approssimativamente intorno alla prima metà del XIII secolo.
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A tuttoggi non esistono fonti certe sulla reale data di costruzione poiché quelle conosciute sono per la maggior parte frammentarie o incomplete.
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L'originario castello, forse di minore dimensione rispetto all'attuale versione, fu usato quasi subito come ottimo centro avvistamento e di difesa sia del borgo che del tratto di mare antistante la scogliera sulla quale il maniero fu eretto.
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Oltre al sistema difensivo, la struttura veniva utilizzata dagli abitanti di Camogli - camoglini - come ritrovo per eleggere i loro rappresentanti nell'attività amministrativa - giudiziaria, nonché come
ricetto (luogo di rifugio) in caso di improvvisi assalti via mare da parte
dei numerosi pirati.
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Secondo un documento datato alla seconda metà del XIV secolo il castello, proprio per garantire sufficientemente la sicurezza del borgo marinaro, venne più volte rinforzato ricevendo dal Senato della Repubblica di Genova le armi necessarie per la difesa.
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Proprio in questo secolo vengono documentati gli assalti e le distruzioni
effettuate dapprima da Gian Galeazzo Visconti e in seguito da Nicolò Fieschi nel 1366.
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Tra il 1428 e il 1430 il castello fu notevolmente ampliato e rinforzato dagli abitanti, specie l'attigua torre di avvistamento, interventi necessari a seguito dei precedenti assalti e dai continui contrasti tra la comunità camoglina e la stessa repubblica genovese dominata dai duchi di Milano.
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Saranno proprio i partigiani del Ducato che nel 1438 assediarono il maniero, smantellando di fatto l'intero perimetro.
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Pochi anni dopo gli stessi abitanti del borgo marinaro riedificarono nuove mura dall'originale accollandosi interamente le spese di edificazione che ammontarono, secondo un documento dell'epoca, a 450 lire genovesi.
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Nel 1448, dieci anni dopo l'assalto milanese, i contrasti tra Camogli, la
vicina Recco e Genova si fecero sempre più tesi e aspri tanto che la
Repubblica chiese la distruzione immediata del castello, che venne distrutto come da accordi, ma solamente sei anni dopo fu nuovamente ricostruito dagli abitanti camogliesi e consegnato direttamente al doge della repubblica
di Genova che ne assunse il controllo.
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Nel 1461 motivi legati alla sicurezza portarono alla decisione di una nuova distruzione, decisione che venne annullata per manovre politiche tra Genova e Camogli e che
ne scongiurarono la demolizione.
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Nel XVI secolo il castello abbandonato come postazione difensiva. fu adibito a prigione.
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Nel corso degli anni settanta del XX secolo, dopo decenni di abbandono, l'immobile venne recuperato e dedicato ad ospitare l'acquario tirrenico, gestito dall'Azienda Autonoma di Soggiorno.
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L'acquario dotato di vasche con acqua marina ospitanti esemplari della fauna tipica delle acque camogline
fu in pratica un antesignano del moderno acquario di Genova.
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Il custode era colui che procacciava i pesci, i crostacei ed i molluschi che popolavano le vasche.
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Un grande esemplare di cernia era l'attrattiva principale, con murene, aragoste e paguri.
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Alla chiusura dell'acquario i pesci ed i crostacei presenti vennero trasferiti all'acquario di Genova.
Documentazione fotografica:

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