Castello di Pontevico

Regione Lombardia

Provincia di Brescia

Comune di Pontevico

Documentazione fotografica

Castello di Pontevico

Descrizione

Tipologia:

• Castello

origini:

• Pontis-Vicus, villaggio costruito al lato di un ponte per il controllo del traffico fluviale.

Struttura:

• La “Cittadella della Carità”, è costituita da un complesso di fabbricati dei quali il principale è rappresentato dal monumentale “Castello” a forma quadrangolare; le altre strutture gli fanno da corona ad est e a sud.
• L’interno del “Castello” è costituito da giardini verdi con porticati su tutto il perimetro e chiesetta alla quale si accede tramite porticati che si diramano da quelli perimetrali.

Conservazione:

• Il fabbricato attuale è il risultato di numerosi interventi eseguiti a partire dal 1906.
• Lavori di ristrutturazione sono attualmente in corso per adeguarlo alle nuove normative residenziali.

Storia:

• In epoca romana da Pontevico passava la via Brixiana, strada romana consolare che metteva in comunicazione il porto fluviale di Cremona, che si trovava lungo il fiume Po (Padus), con Brescia (Brixia), da cui passavano diverse strade romane che si diramavano verso l'intera Gallia Cisalpina.
• I bresciani, dopo l'anno Mille, costruirono un castello che inizialmente appartenne ai Martinengo, i quali, nel 1127 lo promisero al vescovo di Brescia.
• Nel 1208 i bresciani cercarono di impossessarsene per consegnarlo poi ai cremonesi.
• Si ritiene che Pontevico fosse il portus brixianus e cioè il punto di arrivo delle merci provenienti dal fiume Po dirette a Brescia.
• Dal VI secolo l'importanza della navigazione era molto importante e Teodorico aveva imposto di non mettere attrezzature da pesca lungo l'Oglio affinché non impedissero il passaggio dei natanti.
• Il Castello fondato poco dopo il mille vide succedersi al suo interno personaggi di altissimo rango.
• Dal 1426 al 1797 Pontevico fu territorio della Repubblica Veneta.
• Con la caduta della Repubblica Veneta (1797) il castello perse qualsiasi importanza strategica e, dopo alcuni anni di abbandono nelle mani del Demanio, venne acquistato dall’industriale cremonese Pietro Cadolini per collocarvi una fonderia.
• Ritiratosi dall’attività dopo trenta anni di esercizio, industriale Cadolini vendette il castello al principe tedesco Kewmüller, intenzionato a ricostruirlo dalle fondamenta per ricavarne un’abitazione signorile e varie attività industriali; progetto che non si concluse a causa dei moti politici della prima guerra di indipendenza (1848).
• Il 6 febbraio 1900 Mons. Cremonesini lo acquistò dalla nobile contessa Costanzina Borromeo d’Adda, al costo di lire 26.000 per costituire l’istituto “Cittadella della Carità”, complesso formato da più fabbricati, che oggi ospita l’Istituto Cremonesini Onlus – centro R.S.A. e R.S.D.

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