Villa Fenaroli

Regione Lombardia

Provincia di Brescia

Comune di Rezzato

Documentazione fotografica

Villa Fenaroli

Descrizione

Tipologia:

• Villa padronale di campagna

origini:

• Villa lombarda costruita nel Cinquecento come casa di governo del territorio agricolo.
• Più volte ristrutturata nel corso del XVIII - XIX secolo dagli architetti Giovanni Battista Marchetti ed Emilio Alemagna.

Struttura:

• Formata da un corpo centrale con ampia scalina d'acesso con due corpi di fabbrica perpndicolari posti lateralmente.

Conservazione:

• In ottimo stato di conservazione

Storia:

• Nel Quattrocento la famiglia Avogadro, una delle più importanti del territorio bresciano, possedeva a Rezzato una casa padronale, distrutta probabilmente nel 1681 su ordine dei Rettori di Brescia, per punire Ottavio Avogadro per le sue malefatte.
• Alla fine del Cinquecento, Scipione Avogadro zio di Ottavio, ordina la costruzione del corpo centrale della villa .
• Nel 1731, su mandato degli eredi di Scipione, ha inizio la prima vera opera di ristrutturazione, eseguita inizialmente dall'architetto Giovanni Battista Marchetti da Predore e alla sua morte dal figlio Antonio, che nel 1758 porta atermine il progetto.
• Come tutte le tenute di campagna lombarde, anche questa villa possedeva, affiancate ad essa, abitazioni per contadini e dipendenti, andate perdute nel corso dei secoli (nel 1957 per completare un progetto di ristrutturazione dell'architetto Giovanni Montini viene abbattuta l'ultima scuderia).
• Nel 1747 la villa passa ai conti Fenaroli Avogadro, portata in dote da Paola, al marito Bartolomeo Fenaroli,
• La ristrutturazione settecentesca porta alla costruzione delle due rampe di scale frontali e alla scalina retrostante alla villa.
• Nel giugno del 1805 la villa ospita Napoleone Bonaparte di passaggio.
• Nel 1840 sono aggiunte le serre in stile gotico del giardino.
• Nel giugno del 1859 Giuseppe Garibaldi vi soggiorna prima della Battaglia di Treponti.
• Nel 1863, l'architetto Emilio Alemagna aggiunge il muretto e i leoni frontali.
• Alla fine dell'Ottocento la villa passa alla famiglia Lagorio e quindi alla famiglia Garzoni, che la dona all'Ospedale Civile di Brescia.
• Durante la seconda guerra mondiale è sede della gendarmeria tedesca e di un gruppo della Guardia Nazionale Repubblicana.
• Nel 1947 è acquistata dalla Congregazione dei Padri Scalabriniani, ma successivamente lasciata in stato di abbandono.
• Nel 2006 viene restaurata e oggi la villa è un albergo con centro congressi.

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